Venerdì 8 febbraio 2019

Palazzo Bovara Corso Venezia 51, Milano

Il Giorno del Buttafuoco Storico

 Il Buttafuoco Storico ambasciatore scelto dell’eccellenza dell’Oltrepò Pavese

 Oggi i festeggiamenti del 23esimo compleanno del Consorzio Club del Buttafuoco Storico, con la complicità di Gene Gnocchi 

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8 febbraio 2019 – Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio esordisce di fronte ad una sala gremita di giornalisti, operatori e wine lovers dicendo: “L’obiettivo è far conoscere il vino Buttafuoco Storico, che rappresenta l’eccellenza dell’Oltrepò Pavese. Mi piace che non si tratti solo di un vino o di un’azione meramente commerciale, ma di un progetto pluriennale che coinvolge territorio e turismo”. Il Ministro ha chiuso il suo intervento augurando il più sincero in bocca al lupo al Club.

La conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Bovara, Milano, in occasione del 23esimo compleanno del Club del Buttafuoco Storico ha visto succedersi gli interventi delle istituzioni e dei personaggi coinvolti nella valorizzazione dell’Oltrepò Pavese e del Consorzio. Sul palco Il Presidente del Club Buttafuoco Storico Marco Maggi, che dice: “Vogliamo creare qualcosa di importante per far parlare di noi e del nostro territorio. Tutto è nato da 11 produttori che nel 1996 hanno risvegliato un uvaggio ormai perso. Oggi abbiamo raggiunto uno dei primi obiettivi, il 23esimo compleanno non è un traguardo ma un punto di partenza che, con il nostro grande entusiasmo e con la vicinanza delle istituzioni, ci fa credere sia davvero il momento giusto per galoppare”.

Il dibattito è stato moderato da un Gene Gnocchi ilare e spiritoso, che ironizza: “Sono stato fermato dalla polizia, ma quando hanno capito che avevo bevuto Buttafuoco Storico mi hanno aggiunto 2 punti sulla patente”.

Dagli interventi è emerso che la chiave del successo del Club Buttafuoco Storico è stata l’unione dei suoi produttori, la condivisione di valori e intenti che ha portato negli anni a risultati concreti. Ora è tempo di diffondere questo modello in tutto il territorio, promuoverne le ricchezze favorendo il turismo.

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Un progetto condiviso e supportato anche dalle istituzioni presenti che hanno ribadito il loro sostegno alle iniziative del Club. Presente per l’ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, il Presidente Alessandro Fede Pellone che ha dichiarato: “ERSAF ha la vocazione di aiutare i territori lombardi non solo dal punto di vista vitivinicolo, quindi l’Oltrepò Pavese che merita un’importante riqualificazione. Oggi voglio dire al Club del Buttafuoco Storico e al suo territorio che noi ci siamo”.

Fabio Rolfi, Assessore Regionale lombardo all’Agricoltura interviene dicendo: ”La Regione Lombardia sta lavorando affinchè il territorio dell’Oltrepò possa avere una voce unica, per avere più peso sia nei rapporti istituzionali sia sui mercati esteri. Aiuteremo l’Oltrepò Pavese a sprigionare le sue straordinarie potenzialità”.

 Il Giorno del Buttafuoco Storico a Milano

Dibattito moderato da Gene Gnocchi, con la partecipazione di alcuni dei personaggi più influenti del mondo vitivinicolo:

Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo

Fabio Rolfi, Assessore Agricoltura Regione Lombardia

Fiorenzo Detti, Relatore e docente A.I.S.

Vito Intini, Presidente O.N.A.V.

Marco Gatti e Paolo Massobrio, Giornalisti

Marco Maggi, Presidente Club del Buttafuoco Storico

Interverranno anche:

Marco Barbieri, Segretario Generale Confcommercio di Milano, Lodi e Monza Brianza

Franco Bosi, Presidente Camera di Commercio di Pavia

Luigi Gatti, Presidente Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese

Fabiano Giorgi, Presidente Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese

Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week

Francesca Panizzari, Sindaco di Canneto Pavese

Alessandro Fede Pellone, Presidente ERSAF

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Il Club del Buttafuoco

I vitigni del Buttafuoco Storico sono forti, possenti e intrisi di storia quanto il vino che si produce. Oggi il Club conta 14 viticoltori: giovani produttori e aziende storiche dell’Oltrepò Pavese, animati da uno spirito di unione e di rivalsa. Nato nel 1996, il Club del Buttafuoco Storico è una libera associazione per tutelare il prodotto, vino vincente il cui prestigio è riconosciuto dalla provincia di Pavia all’estero.

Non è incoscienza, né superbia ma consapevolezza di avere tra le mani una grande possibilità: i vignaioli del Club del Buttafuoco Storico vogliono trasformare un vino della tradizione in un prodotto nuovo. Un territorio e dei vitigni capaci di competere con i grandi italiani, un gruppo di vignaioli mossi dalla caparbietà, dallo spirito di unione e rivalsa, dalla voglia di riportare in auge il nome e la storia del Buttafuoco Storico. Nel 1996 erano in 11 a voler dare una scossa a questa realtà: oggi le 14 aziende conducono insieme un attento lavoro di ricerca, dalle caratteristiche storiche alle vigne più vocate, fanno gioco di squadra nella produzione controllata e certificata, e sono attivi con una moderna e sviluppata comunicazione e promozione del vino prodotto, dando vita ogni anno a 70.000 bottiglie.

Un marchio unico, rappresentato dal Veliero del Buttafuoco

Un simbolo unico e non replicabile, intriso nel vetro per distinguerne originalità e autenticità. E’ il marchio del Veliero, un disegno elegante che si trova solo nelle bottiglie del Buttafuoco storico e che permette di riconoscerle.

Il Veliero è anche il logo del Club, contenuto in un ovale – botte tipica dell’Oltrepò Pavese, e sostenuto dalla scritta Buttafuoco. Da qui si dipartono due nastri rossi che rappresentano il Versa e lo Scuropasso, i due torrenti tra cui tradizionalmente si produce il Buttafuoco Storico: la primissima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese denominata “Sperone di Stradella“. Una posizione geografica che obbligava i condottieri, i pellegrini ed i mercanti ad attraversarla e che nella storia ha permesso al territorio di diventare grande sbocco commerciale del vino qui prodotto e anche di arricchirsi di nuove conoscenze sul settore. Fra storia e leggenda Peter Schenk narra che nel 1859 una compagnia di marinai Austriaci impegnata a traghettare le truppe sul fiume Po, invece di andare in battaglia in terraferma si ferma a fare strage di botti e bottiglie di un vino locale chiamato Buttafuoco. Lo scrittore lega questa storia ad un fatto però realmente accaduto: la marina Austrungarica dopo alcuni anni varò una nave chiamandola “Buttafuoco“. E’ da questo racconto che il Club del Buttafuoco Storico decide di adottare il veliero come loro simbolo:  una grande nave dalle vele infuocate.

 36 mesi dalla vendemmia, niente di meno

Dalle vigne alle botti di legno: l’affinamento minimo dura 12 mesi, per poi passarne altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di grande struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre più intensità e note nuove.

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